Dopo il catastrofico terremoto del 1908, l'archeologo trentino Paolo Orsi ha proposto la creazione di un importante istituto museale a Reggio Calabria dedicato alla Magna Grecia. Il progetto si è concretizzato nel 1954 con la fusione delle collezioni civiche e statali.
Il museo ospita il materiale proveniente dalle campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza calabrese e da Paolo Orsi nei principali siti archeologici della regione.
Il nuovo allestimento permanente, realizzato a partire dal 2009, si sviluppa su quattro livelli e conta 220 vetrine. Nel 1981 è stata allestita la sezione dedicata ai famosi Bronzi di Riace, scoperti nel 1972 nei fondali di Riace Marina, insieme alla Testa del Filosofo recuperata a Porticello. Il Museo dei Bronzi custodisce e espone anche altri reperti preziosi che coprono un vasto arco cronologico, dalla preistoria all'età romana. Al MArRC si possono trovare anche tracce della presenza di Homo erectus in Italia, risalenti a circa un milione di anni fa.
La visita segue un percorso cronologico/tematico che racconta la storia del popolamento umano in Calabria dalla preistoria alla romanizzazione.
Si inizia al secondo piano (Preistoria e protostoria; età dei metalli), si prosegue al primo piano (Città e santuari della Magna Grecia), al mezzanino (Necropoli e vita quotidiana della Magna Grecia: Sibari, Crotone, Hipponion, Kaulonia, Cirò e Laos; lucani e brettii) e si conclude al piano terreno (Reggio), dove si trova la celebre sala dei Bronzi di Riace e di Porticello.
Il piano seminterrato è riservato alle esposizioni temporanee, al lapidario e a un'area archeologica relativa a una necropoli scoperta durante le fondazioni dell'edificio.
Dal sito archeologico della Grotta del Romito di Papasidero provengono scheletri del Paleolitico sepolti insieme. Nella stessa grotta è stata rinvenuta un'incisione del Bos taurus primigenius datata 12.000 anni fa, uno dei più antichi esempi di arte rupestre in Italia, di cui è esposto il calco al museo.
La collezione comprende anche meravigliosi attrezzi neolitici, come asce e coltelli agricoli, e oggetti di bellezza femminile, come unguentari e trousse per il trucco con resti di cipria e ombretti (fino a 4.000 anni fa).
Gioielli, strumenti di lavoro femminile, ceramiche e oggetti di metallo dell'età del bronzo e del ferro (dal II millennio al 700 a.C.) arricchiscono la collezione al livello A.
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Giorni di apertura
Da martedì a domenica
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Orario
9.00 – 20.00, con ultimo ingresso 19.30
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Chiusura
lunedì
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Orari extra
- Aperture serali
8 e 21 dicembre 2024, il museo aprirà anche di sera con orario 20.00 - 24.00 al costo di euro 3.00, con biglietto acquistabile in biglietteria
- Aperture serali
- Web MArRC - Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria
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Caratteristiche
- Accessibile
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Accessibilità
L’accesso ai diversamente abili avviene attraverso la pedana all’esterno del museo.
L’accesso ai livelli delle collezioni permanenti e temporanee è possibile tramite gli ascensori.
Accesso alla necropoli prevede l’accompagnamento da parte del personale.In biglietteria è disponibile il servizio video guida LIS e IS per sordi per la visita videoguidata alle collezioni del Museo.
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Contatti
Ingresso gratuito al MArRC: doppio appuntamento 3 e 4 novembre
- LE COLLEZIONI
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria custodisce una delle collezioni archeologiche più importanti d’Italia relativa alla Magna Grecia.
Numerosi reperti, alcuni dei quali unici per bellezza e stato di conservazione, raccontano la storia della Calabria Antica dalla preistoria all’età romana.
Dall’importante giacimento archeologico della Grotta del Romito di Papasidero provengono due scheletri sepolti insieme, risalenti al paleolitico. Nella stessa Grotta è stata rinvenuta la celebre incisione su roccia del Bos taurus primigenius (datato 12.000 anni fa), uno dei pochi e più antichi esempi di arte rupestre in Italia, il cui calco è esposto al Museo.
Dal neolitico sono giunti fino a noi meravigliosi oggetti di vita quotidiana, dalle asce alle lame in selce e ossidiana usate durante le attività domestiche e agricole, fino alle prime ceramiche a decorazione impressa e dipinta. Armi in bronzo e ferro dai ricchi corredi maschili delle necropoli indigene calabresi, preziosi gioielli femminili in metallo ambra e pasta vitrea, ceramiche decorate e oggetti unici come il prezioso idoletto in avorio proveniente da Punta Zambrone, arricchiscono il percorso espositivo del livello A, documentando la ricchezza raggiunta dalle popolazioni indigene della Calabria durante l’età dei metalli.
Al livello B l’esposizione continua con reperti provenienti dai santuari delle città della Magna Grecia, dai preziosi vasi miniaturistici importati da Corinto e rinvenuti nel santuario di Timpone della Motta (Francavilla Marittima - CS), dedicato alla dea Atena, al gruppo scultoreo dei Dioscuri proveniente dall’area sacra di Marasà (Locri - RC) alle ricostruzioni delle coperture dei templi di Casa Marafioti (Locri - RC) e della Passoliera (Caulonia - RC), fino alle migliaia di offerte rinvenute nei depositi votivi di Locri, Hipponion e Medma. Tra questi spiccano i famosi pinakes, piccoli quadretti votivi in terracotta, realizzati in serie per mezzo di matrici e dipinti con colori vivaci (a volte ancora visibili), animati da scene a rilievo connesse al mito di Persefone.
Tra i reperti più affascinanti esposti al livello B vi è la magnifica scultura realizzata in marmo pario, proveniente dal santuario di Apollo Aleo a Punta Alice (Cirò Marina - KR). Si tratta di un acrolito, cioè una statua costituita da un’impalcatura lignea, riccamente abbigliata con stoffe e gioielli, su cui erano inserite le parti in marmo. Il livello C ospita reperti provenienti dal teatro e dal quartiere artigianale di Locri, dalle necropoli di Gioia Tauro, Locri, , Laos e Varapodio.
Dall’antica città lucana di Laos (Marcellina – CS) proviene il ricchissimo corredo maschile databile al IV secolo a.C., con i suoi pregiati vasi da simposio e l’armatura in bronzo. Magnifico capolavoro di età ellenistica è la coppa in vetro con decorazione in lamina d’oro, proveniente dalla necropoli di Varapodio (Oppido Mamertina - RC). Dalla cosiddetta “Casa del mosaico” (II-I secolo a.C.), rinvenuta sul sito dell’antica Taureana (Palmi – RC), proviene il bellissimo mosaico con scena di caccia all’orso, realizzato in piccole tessere policrome (opus vermiculatum) e posto al centro di una grande sala da banchetto in cui era presente anche un letto in bronzo (kline). Il livello D è interamente dedicato alla citta di Reggio, dalle origini fino all’età romana. All’età del Ferro risalgono i resti della necropoli rinvenuta in località Ronzo (Calanna - RC) mentre contatti con il mondo etrusco sono testimoniati da numerosi vasi a superficie liscia ed impasto nero (bucchero), prodotti nell’Italia centrale tirrenica.
Dall’area sacra di località Griso Laboccetta (RC) provengono numerose statuette votive, nonché la grande lastra in terracotta policroma decorata a rilievo con scena di danza. L’esposizione prosegue con i ricchi corredi funerari rinvenuti in diversi settori della necropoli ellenistica, che documentano una città florida tra III e I secolo a.C., alleata di Roma ma rimasta greca per cultura e lingua, come ci ricorda lo storico Strabone e come ci testimoniano le numerose epigrafi esposte. Infine gli splendidi Bronzi di Riace, il Kouros in marmo pario, la testa del cosiddetto ‘Filosofo’ e quella di Basilea, in assoluto i capolavori del MArRC più conosciuti al mondo.
Servizi
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Didattica Scuole
Prenotazione per scuole:
disponibili in Italiano
da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 17.00: 848 082 408 e da mobile ed estero +39 0639967200
[email protected] -
Visite
Prenotazioni per Gruppi
disponibili in Italiano, Inglese
da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 17: +39 639967450
[email protected] -
Audioguide
Acquisto da App: € 4.99
Noleggio in biglietteria: € 6.00
La versione per ciechi e ipovedenti è stata realizzata in collaborazione con l’Azienda ai servizi alla persona disabile visiva S. Alessio – Margherita di Savoia. Rispetto all’altra, questa versione ha in aggiunta le indicazioni spaziali necessarie per potersi muovere correttamente lungo il percorso audioguidato.
disponibili in Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Russo
Dove
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Come arrivare
Dall'aeroporto
Arrivati all’aeroporto di Reggio Calabria, c’è un servizio di bus cittadino che porta nelle vicinanze del museo. Le linee 102, 105, 121, 122, 125 fermano a Viale Amendola. Con l’auto, si seguono le indicazioni per la superstrada A3 verso Nord; si prosegue fino all’uscita autostradale “Reggio Calabria Porto”; si prosegue sulla circonvallazione fino ad entrare in città; si segue viale Genovese Zerbi; arrivati alla Rotonda di Pianna Indipendenza, si segue il percorso della rotatoria e si prosegue in via Vollaro (la strada che sale) e subito, alla vostra sinistra, trovate il Museo.
Da Stazione Ferroviaria
La stazione più vicina è “Reggio Calabria Lido”; all’uscita, ci si trova in piazza Indipendenza, a due minuti a piedi dal museo. Dopo avere attraversato la piazza, si imboccate via Vollaro (la stradina in salita) e subito sulla sinistra si trova il Museo.
Per chi arriva alla stazione “Reggio Calabria Centrale”, l’uscita è in piazza Garibaldi. Dopo avere attraversato la piazza, si svolta a sinistra, per immettersi su via Bixio; si prosegue in via Pepe; poi si svolta a destra in corso Vittorio Emanuele (via Marina alta). Alla fine del corso, a destra si imbocca via Vollaro (la strada in salita) e subito sulla sinistra si trova il Museo. Dalla Stazione Centrale c’è anche un servizio di autobus urbani: linee 1, 2, 12, 14, 108, 110, 127.
Dal Porto
A piedi, si percorre la strada in salita di fronte all’uscita degli aliscafi, poi si prosegue lungo viale Genovese Zerbi, a destra; arrivati alla Rotonda di Piazza Indipendenza, sulla sinistra si segue il percorso della rotatoria e si prosegue in via Vollaro (la strada in salita); subito sulla sinistra si trova il Museo.
Da Autostrada A3 Salerno-ReggioCalabria
Con l’auto, seguite le indicazioni per l’uscita Nord del porto, poi seguite le indicazioni per la tangenziale verso il centro; una volta entrati in città proseguite lungo viale Genovese Zerbi; arrivati alla Rotonda di Pianna Indipendenza; seguite il percorso della rotatoria e proseguite in via Vollaro (la strada che sale); sulla sinistra si trova il Museo.
AVVISO
Si comunica che per una campagna di verifica e monitoraggio dei Bronzi di Riace, la sala Bronzi di sarà chiusa al pubblico nelle seguenti date:
16 aprile; 28-29 -30 maggio; 18 giugno; 2 luglio; 17 e 18 settembre.
I visitatori che acquisteranno il biglietto per queste date, potranno utilizzare il biglietto in altra data per accedere alla sala Bronzi di Riace, entro 30 giorni dalla prima data di visita, esibendo il titolo di ingresso in biglietteria.
Aperture serali estive
tutti i venerdì di luglio e agosto, il museo aprirà anche di sera con orario 20.00 - 23.00 (tranne venerdì 19 luglio dalle ore 21.00 alle 24.00) con biglietto di ingresso speciale a 3 euro, direttamente in biglietteria