Il Giardino della Villa medicea di Castello può a pieno titolo definirsi prototipo del giardino all'italiana cinquecentesco.
Venne realizzato come parte significativa di un complessivo programma di rinnovamento e abbellimento della Villa di Castello, ereditata dalla madre Maria Salviati, nipote di Lorenzo il Magnifico.
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Giorni di apertura
Da martedì a domenica
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Orario
- Da novembre a febbraio: Martedì - Domenica: ore 8.30 - 16.30 (ultimo ingresso 16.00).
- Marzo: Martedì - Domenica: ore 8.30 - 17.30 (ultimo ingresso 17.00).
- Da aprile a settembre: Martedì - Domenica ore 8.30 – 18.30 (ultimo ingresso 18.00)
- Ottobre: Martedì - Domenica: ore 8.30 - 17.30 (ultimo ingresso 17.00).
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Chiusura
Lunedì, 25 dicembre
Chiusura Giardini dal 26 al 28 ottobre
- Web Giardino della Villa Medicea di Castello
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Accessibilità
Il percorso nel Giardino, pur praticabile, presenta delle difficoltà.
La Villa medicea di Castello è una delle più antiche residenze suburbane della famiglia Medici, che la possedettero fin dal 1477. Prediletta da Cosimo I, fu oggetto di particolari cure e il suo giardino, progettato nel 1538, un anno dopo l'ascesa al potere del giovane duca, venne studiato per celebrare il potere del principe attraverso la simbologia delle sue statue, delle fontane, e delle grotte.
Dichiarata dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'Umanità nel 2013, la Villa è sede dell'Accademia della Crusca ed è statale lo splendido giardino monumentale.
BREVI CENNI STORICI
Il progetto generale venne affidato a Niccolò Pericoli detto il Tribolo, responsabile anche della realizzazione dell’imponente impianto idraulico, che conducendo l’acqua dalla sovrastante sorgente della Castellina avrebbe alimentato le numerose fontane.
Quanto all'ideatore del complesso programma iconografico del giardino, che doveva esaltare il ruolo pacificatore ed il dominio illuminato sulla Toscana del nuovo governo mediceo, gli studiosi propendono ora per Benedetto Varchi ora per Luca Martini o Niccolò Martelli. Punti salienti del ricco e articolato progetto decorativo elaborato dal Tribolo, insieme a Pierino da Vinci e altri artisti sono – lungo l’asse centrale del giardino all'italiana retrostante la villa – la Fontana di Ercole e Anteo, (opera, ora in copia, realizzata dal Tribolo e Pierino da Vinci e coronata dal gruppo bronzeo di Bartolomeo Ammannati, che si può ammirare in originale in una sala della vicina Villa della Petraia, dove è conservata anche la Venere/Fiorenza del Giambologna, che un tempo era posta a completamento della cosiddetta Fontana del Labirinto proveniente sempre da Castello, ma trasferita a Petraia al tempo dei Lorena e la straordinaria Grotta degli Animali o del Diluvio. Fra le più celebri in Europa, la grotta, ideata dal Tribolo stesso e animata in origine da spettacolari giochi d’acqua, nella perfetta simulazione di una grotta naturale in cui sono assemblati gruppi scultorei di animali in marmi policromi, gioca un ruolo simbolico centrale nella complessa allegoria realizzata in questo giardino per Cosimo e i suoi successori.
Nel “selvatico” di lecci, querce e cipressi che si sviluppa nella zona superiore – trasformato in parco all'inglese nella prima metà dell’Ottocento – si distingue la grande vasca-cisterna realizzata da Vasari e decorata dall'Appennino o Gennaio, scultura bronzea dell’Ammannati.
Dove
via di Castello, 44 - 50141 Firenze (FI)