Un’ampia scelta della collezione di mobili e strumenti di legno provenienti dall’antica Ercolano, unica al mondo nel suo genere.
li straordinari reperti, testimonianze della vita quotidiana dell’antica città romana, hanno assunto nel tempo un valore sempre più identificato per il sito, l’eruzione del Vesuvio infatti carbonizzò senza bruciare arredi e oggetti. Paradossalmente è stata proprio la distruzione operata dalla catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 dC ad averceli consegnati; la massa alta 20 metri di fango piroclastico ad altissima temperatura precipitata sulla città ha fatto sì che a causa dell’assenza di ossigeno il legno si sia carbonizzato e non combusto. Gli arredi in legno trovano ora dimora in via sperimentale nell’Antiquarium con una disposizione che ricrea due ambienti tipici di una casa romana, restituendo la funzionalità stessa degli oggetti esposti. Ai visitatori viene offerto un ulteriore approfondimento dell’esperienza di visita che si affianca alla conoscenza delle attività marinaresche cui erano dediti gli antichi abitanti di Ercolano – con la visita del Padiglione della Barca – e all’idea del lusso attraverso gli ori, le pitture e le statue esposte nel piano sottostante l’ala dedicata ai legni.
La raccolta di arredi in legno carbonizzato risale agli scavi condotti da Amedeo Maiuri a partire dagli anni Venti del Novecento ed è particolarmente significativa per la tecnica di recupero adottata, basata sul consolidamento grazie alla paraffina. Le campagne di scavo condotte nel primo decennio del XXI secolo, nell’area della Villa dei Papiri e lungo la parte orientale dell’antica spiaggia, hanno portato alla luce nuovi frammenti di prezioso mobilio in legno e avorio, oltre ai resti di un tetto e di un controsoffitto ligneo policromo, appartenenti al salone dei marmi della Casa del Rilievo di Telefo. Questi sorprendenti ritrovamenti hanno dato impulso a un’intensa fase di restauro e ricerca sulla funzione, sulla produzione e sulla conservazione dei manufatti lignei, prese non solo dalla carbonizzazione, ma anche da un elevato grado di imbibizione. Il complesso processo di studio è stato portato avanti in stretta collaborazione con il team di archeologi e restauratori del Packard Humanieties Institutre, con l’obiettivo di approfondire le conoscenze e sviluppare strategie di conservazione sempre più efficaci.
La fragilità di questi reperti ha reso chiaro che ogni spostamento rappresenta un’operazione delicata e rischiosa. Per questo motivo, la nuova esposizione è stata progettata con l’obiettivo di valorizzare questi straordinari reperti, utilizzando soluzioni tecniche innovative e tecnologie avanzate, al fine di renderli accessibili al pubblico, garantendo al contempo la loro conservazione ottimale. L’esposizione è stata infatti progettata rispettando le normative per la conservazione, con un costante monitoraggio delle condizioni microclimatiche degli ambienti espositivi. Un approccio di questo tipo unisce la tutela del patrimonio con una fruizione ottimale da parte del pubblico.
Le peculiarità dei reperti in legno, che combinano condizioni uniche riscontrabili solo nel sito di Ercolano, hanno preteso approfondimenti nella letteratura scientifica e seppure ancora in una fase sperimentale, le operazioni condotte negli ultimi anni – sia gli interventi di restauro più recenti, sia le sperimentazioni realizzate in collaborazione con istituti di ricerca di fama internazionale – hanno contribuito a migliorare la comprensione di questo materiale, del suo degrado e dei trattamenti più idonei per preservarlo.
Il progetto di allestimento, curato da ACME04 srl, ha dato nuova veste all’ambiente, ed ha riservato specifica e prioritaria attenzione sugli aspetti conservativi delle opere esposte, grazie ad un sistema di climatizzazione attiva fornito da Tecno-El Tecnologie Elettroniche srl. Gli sfondi colorati, ispirati agli ambienti delle domus, e un complesso sistema di teche accolgono i pezzi più rappresentativi e raffinati del corpus ligneo ercolanense, come i frammenti policromi del celebre Tetto di Telefo, alcuni larari, armadi, tavoli, un letto, una culla e lo scafo di un’imbarcazione ritrovata lungo la spiaggia. Alcuni video, su cui scorrono immagini 3D, sostituiscono le didascalie tradizionali, a comporre un insieme particolarmente suggestivo e coinvolgente.
Where
Corso Resina 187 e Via dei Papiri Ercolanesi, Ercolano (NA)