Prima Onda Fest 2025 è un festival diffuso che attraversa Palermo e il territorio siciliano con oltre 60 appuntamenti tra teatro, danza, musica, poesia, infanzia e pratiche partecipative. Si articola in tre sezioni: Metamorphosis (4–14 settembre) esplora il rapporto tra arte e natura; Derive (2–5 ottobre) nasce a Cinisi e coinvolge famiglie e comunità; Approdi (23 ottobre–8 novembre) accoglie le voci più radicali della scena contemporanea. Un arcipelago di visioni, tra centro e periferia, per immaginare nuove forme di coesione.
PROGRAMMA
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2ottobre
A Piedi Nudi
A Piedi Nudi racconta l’amore e le sue dinamiche tentando di andare al di là degli stereotipi, con poesia, leggerezza e ironia.
Lei Piede e Lui Piede infatti s’incontrano, s’innamorano e sono felici, ma ragionano appunto con i piedi: sanno inciampare molto bene e sanno mettere sottosopra le logiche comuni.
Lo spettacolo intende proprio mostrare quella possibilità tutta clown di svelare la propria umanità, di non vergognarsi dei propri sentimenti e di non appartenere ad alcun genere se non a quello umano!
Sara Calvario unendo il teatro dei piedi all’arte del clown teatrale porta in scena una storia senza parole, surreale, sospesa e buffa, per bambini da 0 a 99 anni.
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Piazza Vittorio Emanuele Orlando, 1 Cinisi (Pa) -
3ottobre
Briciole, studio per due madri
«In un bosco fitto e nero sta una storia e là ti aspetta. Ci son lupi, pioggia, uccelli e ci sono sette fratelli. C'è una mamma e c'è un papà. E la loro povertà. In un bosco fitto è nero che paura c'è davvero... non c'è fretta non c'è fretta... là è la storia. Quella aspetta».
Una mamma e i suoi bambini, giocano, attraversano il bosco, sognano dolciumi e caramelle, lasagne, abbacchio, formaggi e torte ma ahimè nonostante gli sforzi dell'immaginazione si ritrovano sempre e comunque a fare i conti con i morsi della fame e la mamma continua a cucinare per i suoi bambini e per se stessa sempre e solo zuppa di sassi!
Briciole trae spunto dalla celebre fiaba di Pollicino di Perrault, per approdare a una nuova visione tutta al femminile, in cui incontriamo una mamma che affida i propri figli al bosco, al fato per non vederli morire di fame, e un'orchessa che di gigante ha lo spirito di maternità, accoglie, ama, ha fede nell'altro e si ritroverà sola, senza più le sue orchessine a vagare nel bosco.Il racconto di Briciole ci ha portato sulle soglie del delicato tema dell'abbandono e della paura. In una società in cui spesso si ha il timore della paura, in cui l'infanzia è protetta e ovattata, decidiamo di attraversare il territorio delle paure per stringerci poi tutti insieme ed esultare per il suo superamento. Perché la foresta è là fuori e chiede a ognuno di noi di essere attraversata.
Piazza Vittorio Emanuele Orlando, 1 Cinisi (Pa)
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4ottobre
Il bisonte e la ginestra
Nonno Zubar è un bisonte vecchissimo: ha quarant’anni e sta per morire.
Le sue nipotine si ritrovano con lui per festeggiare il suo compleanno e fargli un grande regalo: ricordare insieme la sua vita che da giovanissimo lo ha portato a lasciare la sua terra d’origine, la foresta di Białowieża in Polonia, per cercare una nuova terra dove poter formare una nuova famiglia di bisonti.
Durante questo viaggio nella memoria, Zubar ritroverà le Ginestre conosciute durante il suo cammino, e che lo hanno aiutato a imparare a convivere con la paura e la solitudine.
Un viaggio nel passato che insegna alle due nipotine a rimanere unite e a sostenersi nelle difficoltà e che le aiuta a sostenere il dolore della perdita delle persone care.
Piazza Vittorio Emanuele Orlando, 1 Cinisi (Pa)
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4ottobre
Vuci ri quarteri
Tre personaggi chiedono una grazia alla Santa. Ognuno di loro le parla come alla più fidata confidente: il linguaggio è crudo, diretto, senza filtri, come se parlassero a se stessi, in attesa di una risposta che forse non arriverà mai.
Chi è davvero la Santa per loro? Forse solo un pretesto per aprire il proprio cuore disperato?Dal mondo concreto dei tre protagonisti, la scena si sposta a un universo a due: due figure in cammino verso una meta ignota. Il loro dialogo è un fiume in piena, un assalto di parole che stordisce lo spettatore, lasciando dietro di sé un’eco di mistero e di incertezza.
In questo viaggio, le due figure vagano smarrite, travolte dal loro stesso vociare… Dove stanno andando? Cosa cercano? E, soprattutto, chi sono e da dove vengono?Piazza Vittorio Emanuele Orlando, 1 Cinisi (Pa)
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5ottobre
In nome del padre
Un padre. Uno e trino. Niente di trascendentale: nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del mondo”. I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli.
Piazza Vittorio Emanuele Orlando, 1 Cinisi (Pa)
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