“Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato.” La lettura è molto più di un piacere solitario: è un atto di condivisione, un ponte tra autori e lettori, un’occasione per coltivare l’amicizia e il dialogo. È con questo spirito che nasce “Bonocore legge”, una raffinata rassegna letteraria che trasforma Palazzo Bonocore, nel cuore di Palermo, in un luogo d’incontro e scambio culturale.
– Wisława Szymborska
Da gennaio a maggio 2025, dieci appuntamenti esclusivi porteranno sul palco grandi voci della letteratura italiana contemporanea, arricchendo il panorama culturale cittadino con presentazioni in anteprima, dialoghi e riflessioni. La rassegna è curata da Lia Vicari e CoopCulture, e si propone come un’occasione imperdibile per celebrare il piacere della lettura e l’incanto della parola scritta.
Dove
Piazza Pretoria 2, 90123 Palermo
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19marzo
Angelo Carotenuto presenta "Viva il lupo" Edizioni Sellerio
Dialoga con l'autore Eleonora Lombardo
Il nuovo romanzo di Angelo Carotenuto racconta il presente nei desideri e nelle sconfitte, nella violenza della competizione e nella dolcezza dell’amicizia, capace di rappresentare lo smarrimento della vecchiaia che incombe, lo struggimento di un’adolescenza che pare non aver fine, il disagio di una società di adulti fragili, convinti che invece la fragilità sia dei giovani.
Un mercoledì di fine luglio Gabriele Purotti si sveglia senza voce. Ha poco più di cinquant’anni ed è il leader dei Dorita, uno dei gruppi rock più in vista della scena indie italiana. Tutti lo conoscono come Puro, è diventato davvero famoso grazie alla televisione, ogni settimana gli passano davanti le giovani speranze della musica italiana e lui è il loro giudice, nel talent show musicale di maggior successo, «Viva il lupo». Adesso il suo futuro di cantante è a rischio, i medici non sanno darsi spiegazioni, lui sì. La voce si è spenta appena saputo della morte di Tete, una ragazzina sedicenne. È stata travolta da un treno mentre attraversava in monopattino un passaggio a livello, con le cuffie alle orecchie e la musica alta. Due giorni prima, alle audizioni del programma, aveva dimostrato un grande talento. Però era stata rifiutata con il voto decisivo del Puro. Forse – sospetta la Procura – potrebbe essere stato un gesto volontario. Gabriele sprofonda nell’abisso del rimorso e comincia una doppia ricerca, dentro e fuori di sé. Vuol sapere tutto di Tete, ricostruire i suoi sogni e quel mondo che sente d’aver spezzato. Poi ha l’urgenza di rintracciare le altre ragazze e i ragazzi da lui bocciati negli anni, di verificare se si è lasciato dietro una scia di dolore e disperazione. Mentre la gara televisiva prosegue inarrestabile senza di lui, macinando rivalità e rancori, vincitori e sconfitti, Puro riesce a entrare in contatto con la famiglia della ragazzina, scoprendo una nonna straordinaria e un fratello stralunato e geniale. Un doppio incontro che cambierà il senso della sua ricerca e il corso della vita di ognuno di loro. Un romanzo che racconta il presente nei desideri e nelle sconfitte, nella violenza della competizione e nella dolcezza dell’amicizia, capace di rappresentare lo smarrimento della vecchiaia che incombe, lo struggimento di un’adolescenza che pare non aver fine, il disagio di una società di adulti fragili, convinti che invece la fragilità sia dei giovani.
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23marzo
Sandra Rizza presenta "L’eroe imperfetto", Laurana Editore
Dialogano con l'autrice Lara Sirignano, e Maurizio Guarneri. Modera Lia Vicari, Letture di Massimo Zappalà.
A seguire, performance musicale de "Les Florettes", coro femminile di 28 elementi con Flora Faja. Al pianoforte Maurizio Brusca
“Quante volte, celebrando la memoria di un eroe civile della nostra terra, ripercorrendo a ritroso la sequenza del suo sacrificio, abbiamo avuto voglia di fermarlo, di gridargli: “Basta, non ce la fai, smettila di insistere, pensa a salvarti!”. Ma lui non può o non vuole sentirci. Non ci resta che lo sgomento di guardarlo correre, passo dopo passo, nell’abisso del martirio”.
Una riflessione senza reticenze sulla religione del martire civile, che il cinismo di sacerdoti senza scrupoli ha trasformato in un vuoto esercizio di retorica, buono solo a perpetuare potere e privilegi. Vi siete mai chiesti davvero cos’è un eroe? A che serve? Perché ne celebriamo il ricordo? E come abbiamo potuto permettere che il culto della memoria diventasse un vuoto cerimoniale, consacrato alla visibilità mediatica degli officianti di turno? Leggendo questa storia sarete costretti a guardare a certe consolidate liturgie collettive come mai avete fatto prima.
La venerazione per il giudice Michele Amalfi, ucciso in uno scontro a fuoco ed eroe al centro di un vero e proprio culto laico in una società che ha fatto della memoria civile l’unica religione possibile, viene scossa da una rivelazione che ne mette in crisi, post mortem, l’integrità morale.
La minaccia è talmente grave da sconvolgere il mondo dell’informazione e incrinare il regime di privilegi accreditato a un piccolo pantheon di eletti: la vedova del giudice, la fondazione benefica che lei presiede e soprattutto il figlio dell’eroe, ragazzo arrogante e tormentato.
Ma tra le aule del liceo, intitolato al martire che proprio in quella scuola perse la vita, sarà Valerio, giovane timido e impacciato, a riscrivere suo malgrado la storia di un sistema culturale intriso di cinismo.
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4aprile
Salvo Toscano presenta "La prossima vittima" Mondadori
È difficile pensare a due persone più diverse di Santo Battaglia e Albino Guarneri: Santo è un ex poliziotto palermitano riformato, irascibile e solitario, che una grave depressione ha confinato a un indigesto impiego d’ufficio a Piacenza; Albino è colto, pacato, un ex prete che ha rinunciato ai voti e vive per il lavoro. E invece qualcosa che li lega c’è: il sangue. A Milano, infatti, una trentenne solare e indipendente viene ritrovata strangolata in casa propria, con un terribile squarcio sul petto. La scena del delitto ricorda a Santo un caso irrisolto su cui ha lavorato anni prima, e si convince a contattare Albino. Non può immaginare che a una manciata di strade da dove vive, altre persone stanno leggendo la stessa notizia: Irene, giovane psicologa, con molti dubbi su un nuovo paziente dal fascino oscuro, ma soprattutto Alessandra, terrorizzata di essere la prossima vittima… Dopo la serie gialla dei fratelli Corsaro, approdata anche sul piccolo schermo con i volti di Giuseppe Fiorello e Paolo Briguglia, Salvo Toscano regala ai suoi lettori un’altra coppia investigativa tanto eterogenea quanto complementare, questa volta tra le brume fitte del Nord Italia.
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10aprile
Agata Motta presenta "Raccoglievamo le more” Kalos
Dailoga con l'autrice Costanzo DiQuattro
A cu’ appatteni? È questa la domanda che Aurelio si sente rivolgere dal cameriere del bar sulla piazza grande del paese.
Già, a chi appartiene? Adesso che anche l’ultima persiana della casa dei Vitale è stata chiusa, lui si ritrova spettatore della fine di un ciclo. Forse, solo ripercorrendo la storia dal principio potrà scoprire da dove viene per ricominciare.
Sicilia, anni Quaranta.
Rodolfo, Annamaria, Antonio, Emma, Palmina, la mamma Maria, il padre Giovanni, lo zio arciprete, la domestica, il maestro di musica e così via, pagina dopo pagina, si presentano al lettore senza filtri, senza intermediazioni. E i fatti, tratteggiati con immagini che si fanno sempre più vivide, parlanti, vengono raccontati attraverso una narrazione puntuale, precisa che restituisce le intenzioni, gli umori, i pensieri di chi si alterna sulla scena.
Un universo di personaggi ruota attorno alla famiglia Vitale in un’epoca in cui il fascismo impera e la guerra è vicina. Il guscio protettivo degli affetti in cui ogni eco giunge attutita comincia a incrinarsi. Il ritmo incalza. Il conflitto esplode e il giovane Antonio ne diviene l’attento cronista, mentre la violenza investe le vite di tutti, esistenze sfilacciate tenute insieme da un’abile regia che assembla frammenti di microstorie a tinte forti spesso attraversate dal soffio tiepido della speranza. Singoli pezzi che nel corso della lettura si ricompongono come in un puzzle dando forma al vissuto di un uomo, di una famiglia e di un paese intero.
Agata Motta (Catania, 1966), giornalista e scrittrice, insegna Lettere a Palermo.
Ha vinto numerose competizioni regionali e nazionali relative al mondo del teatro e della narrativa.
Ha pubblicato il testo teatrale Tulle e confetti (Theatrum mundi editore), il saggio sul cinema fascista Cinema in camicia nera (Solfanelli editore), il racconto Lo spreco nell’antologia Quando i sogni muoiono all’alba, la raccolta di testi teatrali Altrove, il racconto Prima che sia troppo tardi nell’antologia I migliori anni della nostra vita e il racconto Vuoto a perdere nell’antologia Anime sperse (Edizioni Tabula Fati).
I testi Tulle e confetti, La croce, Viaggio nei tuoi occhi e Pesciolini colorati (monologo inserito nello spettacolo La confessione di Walter Manfrè) sono stati rappresentati in diverse città italiane.
Ha collaborato a lungo con quotidiani e periodici, attualmente scrive per le testate online «Scriptandbooks», nella quale riveste il ruolo di consulente e critico per teatro, cinema e letteratura, e «Articolo21» e cura il suo blog personale di cultura e spettacolo (www.agatamotta.it).
Raccoglievamo le more, che nel 2017 si è classificato tra i dodici inediti finalisti del Premio Neri Pozza, è il suo primo romanzo.
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16aprile
Giuseppe Cerasa presenta "Sipario siciliano" Nino Aragno
Dialogano con l'autore Stefania Auci, Giuseppe Pignatone e Giuseppe Sottile.
Modera Emanuele Lauria | Letture di Ester PantanoQuesto volume vuole essere una sequenza di passioni e di ricordi molto spesso inediti. Qui si intrecciano storie mai viste o sentite, parte di un patrimonio di emozioni che attraversano quasi 70 anni di vicende italiane: mondi che si illuminano e certezze che si spengono. E il racconto si snoda attraverso amori, passioni, riti irrinunciabili, violenze inaudite, diritti calpestati, bagliori rivoluzionari, storie letterarie non sempre scritte eppure raccontate con forza e lirismo. Speranze e violenze si alternano in queste pagine, vita e morte, luce e lutto, come del resto la storia della Sicilia ci ha insegnato in questi anni, ispirando e anticipando spesso scenari che si sono imposti a cavallo di due secoli nel mondo. E che qui vengono raccontati, capovolgendo l’angolo di partenza, illuminando le piccole cose, come un romanzo intimo.
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23aprile
Oscar Farinetti presenta "Hai Mangiato?" Slow Food Editore
La guerra, l’amore, i sogni, storie anonime e ritratti di personaggi famosi popolano le pagine del nuovo libro di Oscar Farinetti il cui titolo si ispira alla celebre frase di Elsa Morante secondo la quale l’unica vera frase d’amore fosse «Hai mangiato?». Il cibo come cura, come passione, come relazione, come momento di condivisione, c’è tutto questo sulle tavole, ai fornelli e tra i personaggi del libro. Michelangelo Pistoletto, Umberto Eco, Giovanni Treccani, ma anche i vecchi di Langa, due fratelli, una cameriera che sognava Marylin Monroe: la penna dell’autore percorre fatti storici e episodi della vita quotidiana regalandoci racconti coinvolgenti e ritratti originali, ispirati alle fotografie di Bruno Murialdo.