Prima Onda Fest 2025 è un festival diffuso che attraversa Palermo e il territorio siciliano con oltre 60 appuntamenti tra teatro, danza, musica, poesia, infanzia e pratiche partecipative. Si articola in tre sezioni: Metamorphosis (4–14 settembre) esplora il rapporto tra arte e natura; Derive (2–5 ottobre) nasce a Cinisi e coinvolge famiglie e comunità; Approdi (23 ottobre–8 novembre) accoglie le voci più radicali della scena contemporanea. Un arcipelago di visioni, tra centro e periferia, per immaginare nuove forme di coesione.
PROGRAMMA
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4settembre
Emerald_un poemetto sullo sparire
Emerald è una videoinstallazione poetica di fotografie, voce e musica sul dire addio all’ambiente naturale e ai suoi abitanti: un tributo alla necessità di preservarli. Il poemetto è composto di sette capitoli, che sono sette addii e sette tributi: a Emerald, all’architettura, alle persone, agli animali, al bosco, all’acqua, alle stelle. Quello che vediamo nell’installazione sono immagini, montate in movimento da Dorin Mihai. Le fotografie sono selezioni da sette autori (Beatrice Bruni, Dario Coletti, Francesca Grilli, Dorin Mihai, Lorenzo Papi, Fabio Sebastiano, Elisabetta Zavoli). Quello che sentiamo è la voce (di Gabriella Rusticali) e il suono (le musiche di Andrea Biagioli). Si specifica che non è un lavoro adatto ai bambini. Ci sono due parole che messe insieme diventano una montagna alta da scalare, un pozzo profondo in cui cadere: non più. Hanno a che fare col cambiare delle cose, che è un cominciare ma anche un finire, dover dire addio.
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4settembre
NON TRE SORELLE
Il 24 febbraio 2022, veniamo svegliati dalle immagini dei carri armati russi che entrano in Ucraina. Da un giorno all’altro Mosca cambia il suo volto. Improvvisamente nulla sembra avere più un senso: cosa è possibile fare, come Europei, come cittadini e infine come artisti, a fronte delle immagini di una guerra che sembra coinvolgerci più di altre? Qual è il ruolo della cultura in tutto questo? Che senso ha fare teatro, mettere in scena uno spettacolo, in questo momento storico? Cosa c’entra Cechov, ora?
Per uscire dalla paralisi di queste domande abbiamo incontrato un gruppo di attrici di Kyiv giunte in Italia grazie al progetto di accoglienza Stage4Ukraine. Abbiamo domandato loro cosa ne pensassero di Masa, Irina e Olga, le tre protagoniste del testo. Abbiamo così scoperto che “A Mosca! A Mosca! A Mosca!”, una delle più celebri battute del teatro mondiale, acquisisce oggi un significato inaspettato, controverso, problematico e per certi versi pericoloso. Abbiamo scoperto che, oggi, mettere in scena un testo di Cechov, non è più una scelta neutrale, che lo si voglia o no. Abbiamo quindi deciso di non mettere più in scena Tre Sorelle, e nemmeno un adattamento, ma di interrogarci su che cosa significhi oggi portare in scena un testo simbolo della letteratura Russa.
Che cosa è, per noi (e per loro) Mosca oggi? Questo si domandava Cechov nel 1901, inaugurando il secolo con una delle opere più rappresentate del suo teatro, le Tre Sorelle. Come sarà la vita dopo di noi? E tutto questo soffrire, che senso ha? Abbiamo chiesto a tre di loro, tre attrici ucraine, di prendere parola e raccontarlo in scena insieme a noi.Regia: Enrico Baraldi
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Produzione: Teatro Metastasio di Prato -
4 e 11 Settembre
DIALOGO A GIORNO Capitoli #1 e #3
DIALOGO A GIORNO nasce dall’idea di osservare le diverse dinamiche nascoste dietro ad una conversazione a due, attraverso quattro differenti lenti. 4 performer che si muovono e scivolano su un terreno comune, alla ricerca di una narrazione plurale partendo da una riflessione sul ruolo delle nostre relazioni per definire noi stesse.
Provare ad osservare, ripercorrere e sciogliere la fitta matassa di esperienze relazionali vissute per indagare nascita e evoluzione di un rapporto a due, muovendosi tra superficie e retro della stessa e oscillando tra un discorso danzato, che scorre senza angoli e rotture, nel tentativo di accordarsi e alla ricerca di una sinfonia comune, e tra le zone d’ombre e le naturali insenature di un discorso, lasciando emergere attriti, non detti e personali visioni spesso censurate.
Da un’idea di Federica Aloisio
Coreografia e danza: Federica Aloisio, Federica Marullo e Valeria Zampardi.
musiche: Angelo Sicurella Produzione PinDoc
Coproduzione: Genìa e Limone Lunare con il sostegno di Diariacapitoli #1 04/09 ore 19.30
con Federica Aloisio e Federica Marullocapitolo #3 11/09 ore 20.30
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con Federica Aloisio e Federica Marullo e Valeria Zampardi -
5Settembre
DIALOGO A GIORNO Capitolo #2
DIALOGO A GIORNO nasce dall’idea di osservare le diverse dinamiche nascoste dietro ad una conversazione a due, attraverso quattro differenti lenti. WQuattro performer che si muovono e scivolano su un terreno comune, alla ricerca di una narrazione plurale partendo da una riflessione sul ruolo delle nostre relazioni per definire noi stesse. Provare ad osservare, ripercorrere e sciogliere la fitta matassa di esperienze relazionali vissute per indagare nascita e evoluzione di un rapporto a due, muovendosi tra superficie e retro della stessa e oscillando tra un discorso danzato, che scorre senza angoli e rotture, nel tentativo di accordarsi e alla ricerca di una sinfonia comune, e tra le zone d’ombre e le naturali insenature di un discorso, lasciando emergere attriti, non detti e personali visioni spesso censurate.
Da un’idea di Federica Aloisio
Coreografia e danza: Federica Aloisio, Federica Marullo e Valeria Zampardi
Musiche: Angelo Sicurella
Produzione: PinDoc
Coproduzione: Genìa e Limone Lunare
con il sostegno di Diariacapitolo #2
con Federica Aloisio e Federica MarulloDove: Steri - Palazzo Chiaromonte, Piazza Marina 61
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5Settembre
AMICI CELLORUM
Un gruppo di violoncellisti, uniti da una profonda passione per la musica da camera, si incontreranno per la prima volta artisti dalla fredda Germania alla calda Sicilia. Amici oltre che musicisti, i membri dell’ensemble portano sul palco il piacere di un dialogo musicale intimo e vivace. Con un repertorio che spazia dalla musica classica a contaminazioni moderne, il violoncello diventa la voce che racconta la loro affinità artistica e umana.
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6settembre
Gita all’Orto
Da sempre ardente e stupita amante del regno vegetale, Teresa Mannino vi porterà a spasso tra i viali dell’Orto Botanico di Palermo per farvi scoprire le piante e gli angoli da lei più amati. Vi racconterà le storie delle creature straordinarie e silenziose che lo abitano e le vicende degli uomini appassionati, capricciosi e fantasiosi che hanno voluto e curato questo incantevole giardino dal 1779. Solo per un giorno si farà guida di uno dei luoghi più suggestivi della sua città.
Teresa Mannino, autrice e attrice comica siciliana, con uno sguardo unico e originale osserva e racconta ciò che accade nel mondo piccolo delle relazioni private e in quello grande dello scenario pubblico.I suoi monologhi sono rigorosamente autobiografici, ma mai narcisistici, restituiscono una delle fotografie a più alta definizione dell’Italia contemporanea.Porta sul palco la sua ironia graffiante con acuta intelligenza e autentica passione coniugando una raffinata tecnica attoriale e una rara capacità di improvvisazione. Il suo percorso artistico si snoda tra teatro, televisione, radio e cinema.
Fortemente legata alla sua terra, laureata in filosofia, ha studiato teatro a Milano, la sua città d’adozione.
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6Settembre
TEMPESTE, trilogia della rinascita
O Thiasos TeatroNatura® è diretto da Sista Bramini. Dal 1992 ha realizzato numerosi spettacoli rappresentati in parchi e riserve naturali, siti archeologici e aree da valorizzare, in Italia e all’estero. Il suo scopo è unire il teatro con l’osservazione, l’ascolto e l’esperienza percettiva-sensoriale del paesaggio per sviluppare una più profonda e consapevole relazione creativa dell’essere umano con l’ambiente che lo circonda e i viventi che lo abitano. Fanno stabilmente parte della compagnia Sista Bramini, direttrice artistica, attrice, narratrice e regista, Camilla Dell’Agnola, performing trainer nella natura, attrice, cantante e musicista;. Gli spettacoli sono concepiti nelle diverse ore del giorno; in genere iniziano al tramonto per terminare all’arrivo della notte, oppure all’alba, per poi concludersi a giorno fatto, mentre il trascolorare della luce naturale entra a far parte della drammaturgia imprimendovi qualità e significati. Per questo gli spettacoli, generalmente, non necessitano e non si avvalgono di luci artificiali, palchi e amplificazioni. O Thiasos TeatroNatura® s’interroga, attraverso i suoi spettacoli, sulle possibilità di dialogo tra mondo umano e mondo naturale, sull’ecologia come ‘cura dell’abitare la terra ’ e sul ruolo che possono avere il mito antico, il teatro, il canto, nel riannodare un tessuto sempre più lacerato.
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6Settembre
Kryos
Kryos, dal greco “ghiaccio, freddo”, dà origine alla Criosfera, la porzione variabile di superficie terrestre coperta o intrisa di acqua allo stato solido, che comprende:
le coperture ghiacciate di mari, laghi e umi, le coperture nevose, i ghiacciai, le calotte polari ed il suolo ghiacciato in modo temporaneo o perenne (permafrost).
Essa è parte integrante del sistema climatico globale e attraverso processi come la radiazione solare assorbita dalla superficie, i flussi di umidità, le nuvole, le precipitazioni, l'idrologia e la circolazione atmosferica ed oceanica, gioca un ruolo significativo anche nella risposta al mutamento climatico globale ed una sua accurata modellizzazione è parte fondamentale di ogni modello climatico.
Kryos vuole essere una forte critica nei confronti della società moderna, che non riesce a dare il giusto peso alla grande crisi climatica e ambientale, già in atto da molto tempo, e mira a dar voce alle riflessioni sulle tematiche attuali come il cambiamento climatico o mutazioni climatiche.
La performance, generata attraverso l’uso del software TouchDesigner, è un incastro di immagini astratte, fotografie ambientali e distorsioni visive, generate da un lavoro di sound design con suoni registrati dal vivo e campionati.
Le geometrie frammentate che si evolvono a ritmo di musica, creano uno spazio astrale in cui il bianco e il nero diventano protagonisti, che accompagnano lo spettatore in un viaggio attraverso i ghiacciai, che vengono continuamente scomposti, distrutti, sciolti, per simulare la forza brutale dell’uomo che agisce sul mondo e la sua indipedenza nello sconvolgere i naturali ritmi della natura, smaterializzando così la materia, tanto da generare particelle impazzite, confuse, senza scopo, che rappresentano così la conclusione di un fenomeno catastrofico, come ciò che sta avvenendo nel mondo, in cui la terra avrà un forte regresso, tanto da generare la desertificazione e, quindi, un mondo in cui la particella acqua (intesa come vita) svanisce, sola, in uno spazio infinito.
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7settembre
Allegra
Liberamente ispirato alla Principessa Allegra di Rodari di e con Gisella Vitrano, Marcella Vaccarino Scene e costumi di Petra Trombini Allestimento a cura delle Giuggiole.
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Allegra è una principessa dal carattere vivace e spensierato. Sorride alla vita e accoglie ciò che la vita le dona, anche se i doni a volte non sono come se li era immaginata. Nonostante questo, Allegra non si perde d'animo. Mai. Accanto a lei la sua bàlia, una confidente, un'amica che starà al suo fianco dal giorno della sua nascita, alla sua incoronazione fino al suo matrimonio. Lei è Bibiana la custode di questa storia da tramandare e a cui non ti puoi non affezionare. -
7Settembre
INnaturale
Uno scienziato inconsueto conduce il pubblico alla ricerca di strane creature per scoprire e registrare i loro pensieri. Ha così inizio un viaggio misterioso che svela la presenza di animali immaginari: la covatrice con le sue numerose uova, la vecchia topa che tesse baffi di pesce gatto, decine di “lumacoscidi” e, per i più coraggiosi, la tana del “nero-lupo”. INnaturale è uno spettacolo itinerante e site specific, un’avventura alla scoperta di creature fantastiche, intorno alle quali Emanuela Dall’Aglio ha ideato nuove biografie. Una passeggiata poetica per tutte le età. INnaturale, nel nuovo allestimento di Campsirago Residenza, vede lavorare alla sua rinnovata rimessa in scena Emanuela D’Aglio, autrice del progetto, insieme a Michele Losi e agli attori e attrici di Campsirago Residenza: una nuova drammaturgia e un nuovo lavoro sul percorso nel paesaggio che unisce competenze ed esperienze artistiche diverse.
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9settembre
CORTA E' LA MEMORIA DEL CUORE
Ogni volta che aveva dovuto prendere una decisione che riguardava i figli, si era chiesta: “Cosa farebbe mia madre?”. Poi aveva fatto esattamente il contrario. Si sentiva beffata dai risultati ottenuti.
Dialogherà con l'autrice la giornalista Eleonora Lombardo.
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10Settembre
SEMINARIO L'estetico e l'artification: un vertice distintivo dell'umano?
A domandarsi cosa significa essere la specie che siamo, forse siamo solo noi umani. Più che l'esperienza estetica importa, quindi, analizzare l'estetica dell'esperienza, ovvero quella via complessa ed emergente mediante la quale ci auto-eleviamo semanticamente mentre eleviamo gli oggetti del mondo da dove se ne stanno appiattati. Come quegli stessi oggetti, l'estetico, o i nostri artefatti formano le nostre menti mentre noi li consideriamo è parte dell'estetica dell'esperienza con cui si realizza il nostro "fare mondi" mentre diventiamo noi stessi.
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10Settembre
LAND_SCAPE_Osmosi
Uno scienziato inconsueto conduce il pubblico alla ricerca di strane creature per scoprire e registrare i loro pensieri. Ha così inizio un viaggio misterioso che svela la presenza di animali immaginari: la covatrice con le sue numerose uova, la vecchia topa che tesse baffi di pesce gatto, decine di “lumacoscidi” e, per i più coraggiosi, la tana del “nero-lupo”. INnaturale è uno spettacolo itinerante e site specific, un’avventura alla scoperta di creature fantastiche, intorno alle quali Emanuela Dall’Aglio ha ideato nuove biografie. Una passeggiata poetica per tutte le età. INnaturale, nel nuovo allestimento di Campsirago Residenza, vede lavorare alla sua rinnovata rimessa in scena Emanuela D’Aglio, autrice del progetto, insieme a Michele Losi e agli attori e attrici di Campsirago Residenza: una nuova drammaturgia e un nuovo lavoro sul percorso nel paesaggio che unisce competenze ed esperienze artistiche diverse
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10Settembre
Orbita – e Tu splendi. 2025 | Vol. 3 Evita Polidoro
Rassegna musicale diffusa ideata dall’Associazione Glenn Gould ETS di Castelbuono (PA), nata nel 2020 come progetto satellite di Ypsigrock Festival per affrontare la crisi pandemica e supportare il settore culturale, e divenuta oggi uno dei format più interessanti del panorama musicale indipendente in Italia.
Pensata per valorizzare luoghi autentici, spesso fuori dai circuiti convenzionali, Orbita si muove tra borghi del Parco delle Madonie e spazi urbani della città metropolitana di Palermo, trasformando ogni tappa in un’esperienza immersiva che coniuga musica, paesaggio, patrimonio e comunità. Non si tratta di un festival, ma di una rassegna agile, che abita il territorio con passo lieve, portando il pubblico a scoprire prospettive inedite della Sicilia più profonda, tra arte, storia e natura.
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11settembre
94 PASSI IN GIARDINO
Un percorso intimo e visionario, un invito in un luogo segreto. Accogliente. Questo spettacolo parla di un giardino molto amato e delle mille cose che vi accadono. Parte dall’inizio, da una montagnola di terra su cui la casa degli alfieri viene costruita davanti agli occhi degli spettatori come in un gioco mentre intorno nasce il giardino, strappato alla boscaglia. Questo è il prologo. Da qui si riparte, venti anni dopo. Gli umani sono cresciuti, il giardino è maturo…e ora rivela i suoi segreti più profondi. Qui si parla di un sentiero segnato camminando e di altri, selvatici, di bosco e di città, sentieri del desiderio che raccontano storie. Si scoprono minuscoli varchi in cui mondi compresenti a incomunicabili si toccano. Si incontrano esseri, si sfiora l’intelligenza delle piante e l’enorme potere dei vermi, si superano confini, si percorrono passi che portano all’intimità con il luogo. Dopo ogni nuova scoperta affiorano nuove domande.
Di e con Lorenza Zambon
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12settembre
I TOLKI, I PARLANTI - CANTIERE POETICO
Tolki è un neologismo, una parola inventata per slittamento sonoro dal verbo inglese to talk. I Tolki sono 'i parlanti', esseri marchiati dal linguaggio, esseri umani sacri e miserabili. Lo spettacolo, tratto dal libro di Ida Travi “I Tolki” edito da Il Saggiatore nel 2024, costruisce un mondo poetico abitato da esseri comuni, misteriosi e semplici, in forma di poesia contemporanea per voce, suoni e silenzio.
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12settembre
SETTE A TEBE, un terribile amore per la guerra
Al centro della scena il vissuto corale dei cittadini di Tebe fa da cassa di risonanza a quanto accade al di là dalle mura della città e fa accadere in scena i rumori dell’assedio, i colori e le immagini terrificanti del nemico, dell’estraneo, dell’altro che da fuori spinge, e minaccia l’ordine della città dalle sette porte. Ma l’“altro” - come ci rivela l’inaspettato scontro alla porta settima tra i fratelli nemici Eteocle e Polinice - ha sempre le sembianze del fratello: la guerra è, sempre, guerra civile.
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Il copione è costruito incastonando nel testo di Eschilo brani di voci attuali, che portano sulla scena dati tecnici sulle armi in uso nel nostro tempo, ma anche considerazioni storico-culturali sull’immanenza della guerra a ogni latitudine, geografica e cronologica, della nostra civiltà. Sulla trama di un testo così costruito, i giovani attori/autori di PoEM si prendono la responsabilità di rappresentare, di far accedere alla realtà aumentata del teatro, i desideri, i punti di forza e di debolezza della generazione dei ventenni: in scena riflettono l’esperienza della guerra nei pensieri, nei gesti, sui corpi dei giovani loro coetanei.
In questo la tragedia di Eschilo si dichiara come “necessaria”, la matrice giusta che genera una presentazione adeguatamente complessa del nostro tempo -
13settembre
ABATTOIR BLUES
Uno spettacolo onirico, surreale, comico ed emozionante che tramite il clown e il circo affronta in maniera dissacrante e non moralistica le condizioni di vita umane e animali all’interno dei macelli. La giornata tipo di un lavoratore di un macello che subirà profondi cambiamenti nel corso dello spettacolo. Una persona sola, dai tratti borderline, che trascorre la vita in mezzo a animali, vivi e morti. Un lavoro alienante e ripetitivo, che si presta alla coreografia del movimento e al circo per esprimere la sua tensione relazionale con la vita, sospesa tra la gravità e la morte.
Lo spettacolo unisce teatro di figura, circo, teatro fisico, e comicità in una dimensione in cui le parole cedono il passo a suoni, versi e rumori.Di e con Luigi Ciotta
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Regia: Adrian Schvarzstein
Progetto Vincitore “Orango Bando 2018” Cooperativa Italiana Artisti. Premio-Emilio Vassalli 2019, Festival Circonferenze
Premio Mirabilia Award – FESTIVAL MIRABILIA 2022
Terzo Classificato In Box-Verde 2023 -
13settembre
SOLILOQUI POSITRONICI
La voce di una donna, Susan Calvin, racconta la sua carriera di scienziata. Mentre parla, osserva ciò che la circonda. Madre d'acciaio, la chiamano, colei che ha dato vita ai primi cervelli positronici. Durante questo racconto appaiono lungo il cammino alcuni personaggi. Esseri umani? Automi? In fondo non importa. Raccontano la loro vita. Che sia reale, o meccanica.
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Soliloqui positronici è un viaggio fantascientifico ispirato al mondo di Isaac Asimov. La drammaturgia è di Mariagiulia Colace, autrice, attrice e illustratrice. Mentre il progetto -Distanze Possibili- , formato da questo e altri tre spettacoli nasce da un’idea di Marco Pasquinucci e Caterina Simonelli nel 2019.
Sei voci, di cui una registrata raccontano un futuro - previsto all'epoca da Asimov per il 2058 - in cui la macchina è umanizzata, e l'uomo è disumanizzato.
I soliloqui (ispirati appunto ai racconti di Asimov) prendono vita in diversi contesti naturali, come le dune di una spiaggia, un bosco, un villaggio abbandonato, una rovina e portano sotto lo sguardo degli spettatori il sottile limite tra vita e non-vita. Morte e vecchiaia sono tabù. Entrambe da evitare o posticipare il più possibile. A vivere questa caduta verso una temuta "fine" c'è una umanità che ha fatto dell'immortalità e dell'eterno progresso il valore più grande. -
13settembre
DOES IT STILL MATTER
Un'esperienza audiovisiva intensa e immersiva che invita lo spettatore a riflettere sull'impermanenza del nostro mondo materiale e sul nostro rapporto con il corpo umano. La gigantesca figura umana, proiettata sopra l'artista, possiede un enorme potere estetico, esiste nel momento presente, compiendo solo movimenti minimi che incarnano uno stato dell'essere qui e ora. La sua lotta, le sue fluttuazioni mentali e i suoi movimenti sottili riflettono le sfide dell'esistenza umana. Echi persistenti e frammenti sonori persistono a lungo dopo l'esibizione, lasciando una risonanza inquietante che continua a suscitare pensieri ed emozioni.
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Attraverso un'interazione viscerale tra suono e immagini, la performance esplora i processi di trasformazione e dissoluzione, ponendo l'attenzione sulla natura ciclica dell'esistenza. Questo spettacolo dal vivo è ispirato all'omonimo album di Noémi Büchi, uscito nel maggio 2024. Segna il culmine di una serie di creazioni che esplorano la natura fisica del suono. -
14settembre
FUTURO POETICO SICILIANO - CANTIERE POETICO
A partire dal libro di Lina Prosa, “Futuro poetico siciliano. Materiali vivi per un testo a venire” il reading, a cura di Giuseppe Cutino, alterna le voci di Anton Giulio Pandolfo e Giuseppe Vilardi, accompagnate dalle musiche eseguite dal vivo da Alessio Alessandra.
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Il libro Futuro poetico siciliano (Edizione Cuepress), progetto drammaturgico dedicato a Ludovico Corrao, trasforma le macerie di una Sicilia oltre la storia nella ʻFossa di Icaroʼ, centro di gravità e di caduta di sognatori e avventurieri del ʻvoloʼ. Nel testo ʻa venireʼ, aperto a un ipotetico futuro poetico, trova posto un covo teatrale a strati, mediterraneo, che chiama in causa la Sicilia, isola drammaturgica per antonomasia. -
14settembre
FRANCESCO GUAIANA QUARTET
Francesco Guaiana quartet: il progetto musicale di Francesco Guaiana prevede la presentazione di brani originali composti da Francesco Guaiana e presenti nei suoi ultimi lavori discografici. la matrice jazz contemporanea si fonde con la ricerca sonora non tralasciando l'importanza dell' approccio melodico facendo compiere allo spettatore un viaggio sonoro intenso e ricco di elementi estemporanei.
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2ottobre
A Piedi Nudi
A Piedi Nudi racconta l’amore e le sue dinamiche tentando di andare al di là degli stereotipi, con poesia, leggerezza e ironia.
Lei Piede e Lui Piede infatti s’incontrano, s’innamorano e sono felici, ma ragionano appunto con i piedi: sanno inciampare molto bene e sanno mettere sottosopra le logiche comuni.
Lo spettacolo intende proprio mostrare quella possibilità tutta clown di svelare la propria umanità, di non vergognarsi dei propri sentimenti e di non appartenere ad alcun genere se non a quello umano!
Sara Calvario unendo il teatro dei piedi all’arte del clown teatrale porta in scena una storia senza parole, surreale, sospesa e buffa, per bambini da 0 a 99 anni.
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3ottobre
Briciole, studio per due madri
«In un bosco fitto e nero sta una storia e là ti aspetta. Ci son lupi, pioggia, uccelli e ci sono sette fratelli. C'è una mamma e c'è un papà. E la loro povertà. In un bosco fitto è nero che paura c'è davvero... non c'è fretta non c'è fretta... là è la storia. Quella aspetta».
Una mamma e i suoi bambini, giocano, attraversano il bosco, sognano dolciumi e caramelle, lasagne, abbacchio, formaggi e torte ma ahimè nonostante gli sforzi dell'immaginazione si ritrovano sempre e comunque a fare i conti con i morsi della fame e la mamma continua a cucinare per i suoi bambini e per se stessa sempre e solo zuppa di sassi!
Briciole trae spunto dalla celebre fiaba di Pollicino di Perrault, per approdare a una nuova visione tutta al femminile, in cui incontriamo una mamma che affida i propri figli al bosco, al fato per non vederli morire di fame, e un'orchessa che di gigante ha lo spirito di maternità, accoglie, ama, ha fede nell'altro e si ritroverà sola, senza più le sue orchessine a vagare nel bosco.Il racconto di Briciole ci ha portato sulle soglie del delicato tema dell'abbandono e della paura. In una società in cui spesso si ha il timore della paura, in cui l'infanzia è protetta e ovattata, decidiamo di attraversare il territorio delle paure per stringerci poi tutti insieme ed esultare per il suo superamento. Perché la foresta è là fuori e chiede a ognuno di noi di essere attraversata.
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4ottobre
Vuci ri quarteri
Tre personaggi chiedono una grazia alla Santa. Ognuno di loro le parla come alla più fidata confidente: il linguaggio è crudo, diretto, senza filtri, come se parlassero a se stessi, in attesa di una risposta che forse non arriverà mai.
Chi è davvero la Santa per loro? Forse solo un pretesto per aprire il proprio cuore disperato?Dal mondo concreto dei tre protagonisti, la scena si sposta a un universo a due: due figure in cammino verso una meta ignota. Il loro dialogo è un fiume in piena, un assalto di parole che stordisce lo spettatore, lasciando dietro di sé un’eco di mistero e di incertezza.
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In questo viaggio, le due figure vagano smarrite, travolte dal loro stesso vociare… Dove stanno andando? Cosa cercano? E, soprattutto, chi sono e da dove vengono? -
4ottobre
Il bisonte e la ginestra
Nonno Zubar è un bisonte vecchissimo: ha quarant’anni e sta per morire.
Le sue nipotine si ritrovano con lui per festeggiare il suo compleanno e fargli un grande regalo: ricordare insieme la sua vita che da giovanissimo lo ha portato a lasciare la sua terra d’origine, la foresta di Białowieża in Polonia, per cercare una nuova terra dove poter formare una nuova famiglia di bisonti.
Durante questo viaggio nella memoria, Zubar ritroverà le Ginestre conosciute durante il suo cammino, e che lo hanno aiutato a imparare a convivere con la paura e la solitudine.
Un viaggio nel passato che insegna alle due nipotine a rimanere unite e a sostenersi nelle difficoltà e che le aiuta a sostenere il dolore della perdita delle persone care.
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5ottobre
In nome del padre
Un padre. Uno e trino. Niente di trascendentale: nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del mondo”. I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli.
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