Prima Onda Fest 2025 è un festival diffuso che attraversa Palermo e il territorio siciliano con oltre 60 appuntamenti tra teatro, danza, musica, poesia, infanzia e pratiche partecipative. Si articola in tre sezioni: Un arcipelago di visioni, tra centro e periferia, per immaginare nuove forme di coesione.
Metamorphosis (4–14 settembre) esplora il rapporto tra arte e natura;
Derive (2–5 ottobre) nasce a Cinisi e coinvolge famiglie e comunità;
Approdi (23 ottobre–8 novembre) accoglie le voci più radicali della scena contemporanea.
PROGRAMMA
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23ottobre
Pinocchio - che cos’è una persona?
di Davide Iodice
produzione: Interno 5, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale
Da sempre ci siamo rivolti al burattino Pinocchio come a un fratello simbolico delle ragazze e dei ragazzi con sindrome di Down o di autismo, o Williams, o Asperger che compongono l’articolato gruppo di lavoro. Come pure appartiene alla stessa famiglia di quei ragazzi miracolosamente sottratti al crimine o in pieno percorso di ridefinizione della propria esistenza all’uscita del carcere che non hanno potuto (?) o saputo (?) evitare.
Pinocchio e l’intera compagine simbolica della favola sembrano incarnare tutte le caratteristiche di un’adolescenza incomprensibile, incompresa, nel cui tormento a tratti gioiosamente furioso, a tratti cupo e irredimibile, si specchia una società di adulti da macchietta o in rovina. Pinocchio è il diverso, è tutti i diversi, con la loro carica anarchica e dirompente.Pinocchio, in una prima stesura, finiva con l’impiccagione del burattino, come a segnare un’impossibilità di uscita, poi corretta da Carlo Collodi con una definitiva, conciliante, benevola trasformazione in bambino, in persona.
Sì, ma che cos’è una persona?DOVE: Teatro Garibaldi
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24ottobre
Grey Line AV
La complessità del mondo moderno si riflette nelle sfumature di grigio, enfatizzando le sfumature dell'esperienza umana e le decisioni sfaccettate che dobbiamo prendere per sopravvivere e prosperare in una società interconnessa e globalizzata. L'interazione tra luce e oscurità, bene e male, evidenzia che il mondo moderno non è composto da assoluti ma piuttosto da un intricato mosaico di sfumature di grigio che richiede un'attenta riflessione e un'azione ponderata.
Grey Line è uno spettacolo A/V i cui temi, rappresentati con cruda sincerità, sono legati agli eventi di attualità, ai cambiamenti climatici e all'effetto dell’uomo sulla terra. Grey Line conduce il pubblico all'interno di un'analisi della situazione attuale del mondo.DOVE: Teatro Garibaldi
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25ottobre
PINOCCH-IO
di Lucia Guarino
Pinocch-io è un percorso che origina il suo pensiero da una personale messa a fuoco sulla fragilità e sull’ambiguità dell’esserci, ora, come esseri umani e viventi. Una riflessione sul desiderio di riconoscere il proprio corpo: un corpo umano che nella sua molteplice unicità e nel suo nudo disarmo, si muove in una condizione di dis-equilibrio e tensione, tra finzione e verità, naturale e artificiale, luce e oscurità, vita e morte.
Il mio sguardo si posa sulla figura archetipica di Pinocchio, su quel corpo immaginato che si proietta in uno spazio liminale, sospeso, nel suo continuo e ostinato tentativo di liberare la sua viva natura e fare quel passo per entrare nel suo mondo sognato. Il mio corpo si lega alla “figura-io” in un atto di presenza e si specchia nello sterminato desiderio di Pinocchio di farsi carne e sguardo.
Attraverso il movimento si esercita a tornare corpo vivo, fa spazio al ricordo d’infanzia e prova a ricostruire quel desiderio, quel sentimento, quel bisogno, viscerale di esserci.DOVE: Teatro Garibaldi
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25ottobre
The native practices of monzabik
di Matchume Zango
Il concerto audiovisivo di Matchume Zango propone una versione rinnovata di canti e danze tradizionali e dei riti del popolo bantu del Mozambico. Il lavoro si è concentrato sulla ricerca e sulla documentazione delle pratiche culturali di tre gruppi etnici - i Macua, i Nyau e i Chope - indagando le strategie che queste popolazioni mettono in atto per continuare a esistere e l’impatto del cambiamento climatico sui loro stili di vita, in particolare in relazione all’alimentazione e alla spiritualità. Oltre a queste strategie, il progetto esplora in che modo le alterazioni climatiche influenzano i tempi dei rituali o lasciano tracce culturali e artistiche nei villaggi. Esistono nuove canzoni che parlano delle tragedie causate dai recenti cicloni? Abbiamo artisti in queste comunità che, attraverso i loro canti e le loro danze, raccontano cosa sta succedendo al nostro pianeta? Attraverso questo concerto dal vivo Matchume Zango condivide con il pubblico ciò che ha appreso dalle comunità tradizionali del Mozambico.
DOVE: Teatro Garibaldi
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26ottobre
I’m not a hero. Indagine sulla società dell’incertezza
con Emanuela Serra e Ambra Chiarello
Un luogo vuoto, solo pneumatici sparsi, un pavimento nero, lavagna calpestabile.
L’inizio di un western contemporaneo.
Una riflessione psichedelica sulla società, sul ruolo del potere, sul destino della libertà.
Il corpo è attento, il materiale fisico danzato è una fuoriuscita prepotente, scomposta, poco elegante.
Nella rarefazione affiorano domande che scavano in quella voragine che, nonostante le differenze, in quanto creature umane, ci accomuna.
Usare il corpo è, per scelta, la nostra risposta politica e identitaria, non abbiamo altra scelta per stagliarci su questo sfondo.
Un’ immaginario crudo e poetico, come entrare in una colonna sonora di Morricone.
Il lavoro sul testo è una punteggiatura ritmica, in un linguaggio spurio che prende a prestito temi odierni con l’urgenza di farne poesia.Con I’m not a hero prosegue, dopo Loose Dogs, un'indagine sul linguaggio della drammaturgia fisica dove corpo e parola si incontrano nell’intenzione cercando una verità espressiva. Anche in questo caso si tratta di una drammaturgia originale scritta in un linguaggio serrato a sostegno della connessione corpo-voce e di un disegno sonoro eseguito dal vivo.
I’m not a hero è per chi prosegue, anche se in bilico, o sull’orlo di un’apparente sconfitta.DOVE: Teatro Garibaldi
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26ottobre
dIAloghi al buio
di Loris Seghizzi
Un viaggio intimo e universale, un monologo che scava nelle profondità dell'animo umano con toni drammatici ma intrisi di ironia. Un unico attore in scena, accompagnato da proiezioni immersive e giochi di luce, si confronta con il proprio riflesso, con l'ombra che rappresenta il suo io più profondo.
Attraverso dialoghi che oscillano tra il sarcasmo e la vulnerabilità, si affrontano temi fondamentali come la vita, la morte, il confronto con se stessi e la complessità delle relazioni. Un'esperienza teatrale unica, che unisce minimalismo scenico e tecnologia per portare lo spettatore a riflettere sul significato dell'esistenza e sull'importanza di guardarsi dentro per trovare la forza di vivere ogni giorno con autenticità.
Un'opera che invita a sorridere e a emozionarsi, lasciando aperta la porta a nuove domande e a una luce che risplende anche nel buio.DOVE: Teatro Garibaldi
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27ottobre
Chi sputa ‘n cielo ce retorna ‘n facce Era ‘na vota Giambattista Basile regia di Emma Dante
Era ‘na vota, dinta a ‘nu tiempo assaie luntano, n’ommo de ‘ngegno e de loquela. Nu gran cortegiano….
Partendo dalla grande passione per “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile nasce questo cunto sull’autore partenopeo che inventò la fiaba moderna. Un racconto dell’uomo che anni prima di Perrault, e secoli prima di Grimm, ci narrò di Cenerentole vittime di matrigne, di belle addormentate nei boschi, di fanciulle dai capelli lunghissimi usati come corde per arrampicarsi, di gatti con gli stivali, di orche, di fate, di streghe, di principi e di principesse.
Un atto d’amore letterario nei confronti di Basile che si trasforma in racconto della sua poetica attraverso un gioco di affabulazione e travestimenti, in cui partendo dal Pentamerone e da una delle sue fiabe, racconteremo i vizi e i difetti degli esseri umani. Un racconto viscerale, carnale, in cui l’alto e il basso, il nobile e il volgare si intrecciano in una sinfonia di suoni e rumori, di profumi e fetori, di gioia e disperazione.
Invidia, egoismo, vanità, avidità, cattiveria, erotismo sono solo alcuni degli argomenti trattati nella celebre raccolta di fiabe di Basile che ci narrano dei nostri sentimenti e delle nostre meschinità.
Un viaggio nella cultura barocca, nella lingua del popolo e della corte napoletana, che dal 1600 passando di bocca in bocca, per più quattrocento anni, si è liberato dai confini dello spazio e del tempo per giungere a noi come cunto contemporaneo e sempre attuale.
Il racconto si svilupperà in un doppio cunto: da un lato quello sull’autore e dall’altro quello di una delle sue cinquanta fiabe. Sviscereremo prima la tecnica compositiva basiliana, la sua arte oratoria, la sua raffinatezza culturale e il suo lirismo per entrare successivamente nel vivo della storia con l’apparizione di matrigne, sorellastre, fate e principi. Passando da un castello fatato alla lotamma di un porcile, dall’odore di rose sbocciate al fieto di piscio, dagli abiti ricamati in oro alle peggio ‘nzendraglie e mappine della cucina di una casa, arriveremo nel mondo fatato di Basile.
Ma a che servono tutte stì parole, basta dicere che celebreremo il più antico dei rituali, quello del racconto, in cui facciamo finta che...
...c’era ‘na vota dinta a ‘nu tiempo assaie luntano….
Teatro Garibaldi
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28ottobre
Lindy hop, il ballo del sorriso regia di Daniele Savarino produzione: Swing Set Palermo
Un’esperienza immersiva nel mondo dello swing, la sua musica, i suoi balli e le affascinanti suggestioni vintage che hanno segnato un’epoca.
Un viaggio negli anni ’40 e ’50, raccontati attraverso le melodie dell’epoca e i balli allegri e frenetici che li hanno resi indimenticabili — tra cui il Lindy Hop, conosciuto in tutto il mondo come “il ballo del sorriso”.
Il Lindy Hop è una social dance nata per le strade americane, affiancato ai generi musicali più amati dei primi decenni del Novecento: il jazz e lo swing.
Come un’onda di pura vitalità, dalle strade ai grandi teatri, quasi cento anni fa aprì le porte alla leggendaria Swing Era.
Scopriremo insieme le origini di questo movimento culturale che, negli ultimi anni, ha conosciuto una straordinaria rinascita, conquistando l’Europa e il resto del mondo.
Questo spettacolo nasce con l’intento di diffondere e valorizzare la cultura swing.
Sotto la direzione di Daniele Savarino, il pubblico verrà accompagnato nelle sonorità di quell’epoca grazie alla musica dal vivo della rinomata band siciliana ,ormai di fama internazionale, Jumpin’ Up, che ripropone brani italiani e americani degli anni ’50 e ’60. Un concerto, una performance teatrale, un’esperienza che si trasformerà progressivamente in una vera social dance, dove anche gli spettatori saranno protagonisti sulla pista da ballo.
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29ottobre
Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta di Kea Tempest regia di Giorgina Pi produzione: Angelo Mai, Bluemotion, Granducato
Un diario in cuffia sul mito di Tiresia attraverso i versi di Kae Tempest. La poesia di Tempest si mischia a lingue lontane, cade tra i tasti di un pianoforte amato, si accompagna alle canzoni. Da ascoltare in cuffia in piedi, sdraiatə, ballando, ad occhi chiusi o spalancati.
Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta. è il diario che ho ricostruito a posteriori sulla
mia scoperta di Tiresia nei versi di Kae Tempest negli anni in cui ho lavorato allo
spettacolo Tiresias. È anche il diario degli appunti di dove lə miə immaginariə Tiresia
vorrebbero andare. Come tutti i diari è costruito per avvicinamenti, impressioni mai
perdute, odori dei luoghi, cosparso di vestiti indossati alla rovescia, di voci sentite lontane
da una finestra, di corpi perduti ritrovati nei lineamenti di un nudo ramo.
Da quando ho iniziato a camminare tra i versi di Kae Tempest la mia vita si è riempita
ulteriormente di suoni. Suoi e i miei. Allora Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta è
una sfera irregolare che prende forma tra note, orchestrazioni di rumori e voci.
È il mio incontro con Tiresia in mezzo a chi mi ha accompagnata e a chi l’ha fatto senza
saperlo. La poesia di Tempest si mischia a lingue lontane, cade tra i tasti di un pianoforte
amato, si accompagna alle canzoni che ho ascoltato all’infinito: resta tra i rifugi scelti
quando il peso del mondo è amore.
Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta. è un abbraccio di minuti intimi, da ascoltare in
cuffia, nella libertà di essere se stessə.
Piccole gemme di pianti e rinascite quando cose trovate per terra diventavano tesori.
Nata vicino ai fantasmi. Nata tempesta. guarda il prodigio delle tante vite di Tiresia dai
suoi occhi cavi.
È un augurio di rinascita infinita, un atto di gratitudine all’invisibile.
Hold your own!Teatro Garibaldi
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29ottobre
Il Pubblico Bene regia di Simone Azzu produzione: SHIP e Compagnia Meridiano Zero
Il Pubblico Bene è una performance di carattere ibrido fra il teatro, il concerto di musica elettronica, l’atto poetico, una forma ritualistica e un esito audio-visivo.
Il focus dello spettacolo riporta alla Sardegna: territorio percepito come esotico, si manifesta come paradigma dello sfruttamento del suolo, delle risorse e della popolazione, in un preciso scollamento fra le necessità degli abitanti e quelle del capitalismo.
Teatro Garibaldi
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30ottobre
Sharshouh di Yes Theatre di Mario Benedetti
Uno splendido monodramma della compagnia palestinese Yes Theatre che affronta il tema dell'oppressione, incitando alla ribellione, invocando libertà ed emancipazione.
Sharshouh è un uomo colto che ama la scienza e scrive articoli accademici. È padre di quattro figlie, premuroso e responsabile, ma anche un marito triste e infelice. Negli ultimi trent'anni è stato sottoposto all’autorità della moglie senza opporre resistenza. Lei lo sfrutta, sia in casa, quando gli assegna lavori di cucina e pulizia, sia nel suo lavoro da insegnante, poiché stabilisce gli argomenti delle sue lezioni, senza lasciargli alcuna libertà. Quando sua moglie gli chiede di tenere una lezione sui pericoli del fumo (nonostante lui sia un fumatore) Sharshouh inizia a rievocare i suoi ricordi d'infanzia e la sua vita libera: ricorda scene del diwan nel campo profughi palestinese, evoca alcune figure influenti della sua memoria, tra familiari, amici e persone care, e, nel confronto con il passato, si rende conto della tragica realtà che ora vive.
"Sharshouh" affronta le preoccupazioni dell'uomo contemporaneo, descrivendo il suo rapporto con il deterioramento delle sue condizioni, il conseguente impatto psicologico e la sofferenza che ne deriva. Il tema dell'oppressione e del dominio da parte di un potere superiore si scontra con forze deboli derubate della loro volontà.
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Yes Theatre for Communication among Youth (YT) è un'organizzazione non governativa palestinese fondata nel 2008. Yes Theatre crede che il teatro e la drammaturgia possano influenzare positivamente i bambini e i giovani, favorendo un cambiamento nella società. Pertanto, si impegna a ispirare i bambini e i giovani palestinesi a sperimentare e sviluppare reazioni creative e costruttive alle sfide della loro vita quotidiana. I membri fondatori di YT vantano 21 anni di esperienza nella realizzazione di progetti e programmi teatrali con i giovani, dentro e fuori la scuola, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione palestinese, l'UNRWA e altri enti di Hebron. Attraverso i suoi spettacoli, dentro e fuori la Palestina, YT mette in luce i problemi sociali della società palestinese. Il mandato principale di YT è quello di contribuire al cambiamento e allo sviluppo sociale attraverso l'uso efficiente del teatro e della drammaturgia.Teatro Garibaldi
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31ottobre
Chris Obehi Quartet produzione: Curva Minore
con Chris Obehi, Fabrizio Malerba, Yannick Triolo,
Luca Trentacoste, Marco Ardizzone, Andrea ArdizzoneUna serata all’insegna del ritmo e della contaminazione musicale con Chris Obehi, cantautore e polistrumentista italo-nigeriano che fonde l’energia dell’afrobeat con il soul, il reggae e la canzone d’autore. Le sue radici africane incontrano le influenze europee in una proposta musicale originale, intensa e profondamente contemporanea.
Sul palco:
Chris Obehi: basso e voce
Fabrizio Malerba: chitarra
Yannick Triolo: percussioni
Luca Trentacoste: batteria
Il concerto proporrà molti dei brani originali di Chris, incentrati su temi di identità, resistenza e speranza, con arrangiamenti che esaltano il groove travolgente dell'afro beat, alternato a momenti più lirici e coinvolgenti. Un'esperienza musicale capace di far ballare, riflettere e connettere culture diverse attraverso il linguaggio universale della musica.
_Chris Obehi, nasce in Nigeria nel 1998. Durante l’infanzia viene introdotto alla musica gospel dalla famiglia. Nel 2015 fugge dal suo paese a causa delle persecuzioni religiose portate avanti da Boko Haram. Giunge prima in Libia, quindi a Lampedusa attraverso un viaggio in mare e infine a Palermo, dove stringe amicizie alle jam session facendosi notare come bassista. Qui apprende da autodidatta la chitarra: nel frattempo matura grande interesse per la musica tradizionale siciliana, imparando le canzoni di Rosa Balistreri.
Attualmente l’artista è al lavoro ai suoi nuovi singoli che segnano l’evoluzione della sua cifra artistica verso uno stile più vicino all’afrobeat, genere che dal West Africa sta conquistando le classifiche di tutto il mondo artista come Fela kuti, Femi kuti e Seun kutiTeatro Garibaldi
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1novembre
Lui di Ashkan Khatibi
Lui è una lettera aperta al mondo libero, un racconto di scrittori e artisti che vivono all’ombra della dittatura. È un grido per richiamare l’attenzione di coloro che non hanno mai conosciuto la censura e la repressione come parte inseparabile del loro corpo, della loro anima e della loro opera.
Lui è una rappresentazione sacra, elegia per un popolo oppresso.
Ashkan Khatibi si mette a nudo, mette a nudo le ingiustizie, le sofferenze, le violenze che lui e il suo popolo hanno dovuto soffrire, attraversare. Mette in scena il coraggio individuale di un artista che decide di non rimanere isolato nel proprio privilegio, ma si fa voce, carne, sangue di un popolo. Perché tacere avrebbe significato rinunciare alla libertà, e con questo non più vivere, morire. Nel fare questo si interroga su quale debba essere il ruolo dell’intellettuale nella società, sia in quelle funestate da regimi oppressivi ma anche in quelle che si credono libere.__
Ashkan Khatibi, classe ’79, drammaturgo, attore, cantante, musicista e produttore iraniano. Dopo l’uccisione di Mahsa Amini, si è distinto come una delle voci più vicine alle istanze popolari ostili alla Repubblica Islamica. Dopo essere stato arrestato e violentemente interrogato dall’intelligence iraniana, ha lasciato il suo paese, la famiglia e i suoi allievi. È arrivato in Italia e qui ha continuato la sua vita artistica.
Teatro Garibaldi
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1novembre
Eleutherios Giuseppe Di Bella Quartet produzione: Curva Minore
La performance dal vivo in quartetto, è caratterizzata dalle percussioni di Riccardo Gerbino, il contrabbasso e il basso elettrico di Giovanni Arena, le chitarre e la voce di Giuseppe Di Bella, e la sintesi elettronica di Alfredo Giammanco, a chiusura di un sound aperto e di grande ampiezza; i brani si muovono fra i ritmi e le armonie del mediterraneo figlio dell'eredità culturale degli ultimi vent'anni, del sud America, in una continua trasformazione, tra fraseggi di purezza melodica, armonie che sconfinano nel jazz e momenti di esatto intimismo cantautorale. Il concerto si sviluppa come una narrazione per canzoni, e lampi di passi poetici, grandi riverberazioni di suoni sintetici o modulari, momenti di musica estesa in una trasversalità che crea un linguaggio forte, identitario, attraversando i differenti lavori discografici di Di Bella e le canzoni di altri che lui ha incorporato nel medesimo linguaggio, in questo format attuale.
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Il progetto Giuseppe Di Bella Quartet nasce nel 2024, dall'incontro fra dominanti musicali che partono dal centro culturale ed etnico della Sicilia e si accorpano a mondi che evocano un lontano definito musicalmente e culturalmente. In seno a una ricerca che vuole riappropriarsi della centralità delle composizioni, mettere armonia e melodia al centro, attraverso lingue diverse, dal dialetto, all'italiano, passando per lo spagnolo. I suoni e la ricerca dei timbri hanno il senso di una contemporaneità ibrida, crossover, con linee che toccano tanto la partitura classica, quanto momenti di improvvisazione o di contrappunto che hanno forma in un senso dell'"origine. Un cantautorato che vuole affermare la centralità della scenografia musicale entro cui si svolge, traendo forma dalla musica antica, quanto dal mito e la musica del '900, e confrontandosi con la grande canzone europea e mediterranea di oggi, sottolineando la necessità e l'abbattimento di ogni atteggiamento di stile, e di tendenza.Teatro Garibaldi
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2novembre
Tre streghe di Luigi di Gangi e Ugo Giacomazzi produzione: Teatrialchemici
Tre donne emergono da un Teatro in rovina per celebrare la fine di un'epoca e smascherare l’inizio di una nuova seduzione. Hannah Arendt, Carmen e Ipazia devono però prima inscenare la propria tentazione: il Potere, la Carne, la Sapienza. Persone, personaggi, simboli o miti? Possedute in ogni caso dalle streghe che portano dentro, (in)fedeli a sé stesse, si trasformano davanti a un pubblico che viene trascinato dentro il rito stesso, presagio di un nuovo mondo che incombe su di noi. La scena non racconta più: invoca. Il Teatro si fa vivo. E nessuno, più, resta mero spettatore.
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Teatrialchemici nasce nel 2005 dall’incontro di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi. I lavori da loro scritti, diretti e interpretati (Desideranza, Ergo non sei, Il Grappolo) si intrecciano a un progetto in divenire con una compagnia di ragazzi down che porta in scena numerosi spettacoli coprodotti dal Teatro Nuovo Montevergini (Fufùll, Fuori frequenza, Affiatati, Proletèr) dal Teatro Biondo (Dadaselfie), dal Teatro Massimo di Palermo (Babbelish), da UNIPA (Saturnalia) e da Spazio Franco (La Saga di Colledoro, Dadalòve). Grazie a questi ragazzi si va chiarificando un metodo di lavoro sempre più espressivamente legato a un’abilità di creazione diversa che scardina schemi ed etichette.
L’incontro con l’opera si ramifica sia nella scrittura di opere contemporanee (Alice Special guest, Donizetti Alive, Babbelish, Macbeth Alone) che nella direzione di opere di tradizione (Così fan tutte, Norma, Olivo e Pasquale, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Il Pirata, Le Maschere, Macbeth). In tutti i casi il laboratorio teatrale è sempre perno del metodo di creazione dei due registi.Teatro Garibaldi
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2novembre
NTNTN Release party
Opening Act: Waving Ant
Dj set: Pisk
“Everything needs to change” e “The crack of dawn” sono i titoli degli EP di NTNTN, due nuovi lavori musicali strettamente connessi tra di loro, che usciranno a ottobre 2025. Al Release party del 2 novembre gli EP di NTNTN saranno presentati dal vivo negli spazi del Teatro Garibaldi.
Il suo è un live analogico che intreccia campionamenti della natura e del paesaggio industriale con pulsazioni ritmiche profonde. Un paesaggio sonoro sospeso tra techno, ambient e visioni oniriche. Un viaggio immersivo in una foresta di timbri organici e sintetici, dove la natura selvaggia si ridesta e si trasforma in nuove forme sonore.
Opening Act: Waving Ant - tape ambient, musicista palermitano, il suo live è costruito sull’uso di nastri e audio cassette sovraincisi.
Dj set a chiusura: Pisk - Roberto Costa, aka Pisk, è un producer palermitano, conosciuto anche con il duo di musica elettronica Pisk & Moe, nel 2011 ha fondato gli Swingrowers, con alle spalle 4 tour in USA/Canada e milioni di ascolti.NTNTN Producer palermitano classe 1981, intreccia campionamenti della natura e dell’ambiente urbano con pulsazioni ritmiche dal carattere ancestrale. Il suo EP d’esordio si intitola Luminescence – pubblicato da Limone Lunare Records e anticipato da due singoli – accompagnato da un tour italiano. È un viaggio sonoro in una foresta di timbri organici e sintetici. Qui i suoni naturali si trasformano in texture vive, fondendosi con i beat techno che si svelano e si stratificano passo dopo passo.
“Everything needs to change” e “The crack of dawn” - techno, ambient, musica sperimentale - usciranno rispettivamente Il 17 e il 30 ottobre, con le meravigliose cover curate da Sabrina Annaloro.Teatro Garibaldi
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