Museo Archeologico Nazionale di Altamura

BREVI CENNI STORICI 
Il Museo viene ufficialmente inaugurato nel 1993, in coincidenza della scoperta in una delle numerose grotte carsiche del territorio della Grotta di Lamalunga e dell’Uomo di Altamura, fossile di Homo neanderthalensis arcaico, eccezionale “banca dati” paleontologica per la sua completezza e per lo stato di conservazione, inquadrabile sulla base delle ricerche in corso intorno ai 130.000 anni. In collaborazione con il Comune di Altamura che se ne è fatto promotore, il Museo è in rete con il Centro visite Lamalunga, nei pressi della grotta, e con il vicino Palazzo Baldassarre, centro documentario dedicato alla scoperta dell’Uomo di Altamura.
Un'altra eccezionale   scoperta avvenuta negli anni ’90 in un territorio a circa 5 km dal museo in direzione Santeramo, è quella del sito paleontologico di orme di dinosauri della cava Pontrelli.
Questi ritrovamenti unitamente ai precedenti, costituiscono un ulteriore elemento di richiamo per il pubblico.

IL PERCORSO DI VISITA 
Il ricco patrimonio archeologico del Museo offre un esaustivo e articolato panorama delle antiche civiltà succedutesi in quel particolare contesto ambientale che è l’Alta Murgia, abitata dall’Uomo sin dal Paleolitico Medio. L’allestimento è finalizzato a rafforzare l’identità del territorio dell’Alta Murgia, imperniata sulle risorse paleontologiche presenti, quale filo conduttore nella valorizzazione delle risorse paesaggistiche e archeologiche dello stesso territorio.
Frequentato in particolare da classi di scuole elementari e medie, offre la possibilità di arricchire la visita delle sezioni preistoriche con laboratori didattici che consentono un rapporto interattivo con le collezioni museali.

DA NON PERDERE
Dai numerosi contesti archeologici dall’area di Altamura  si segnalano in particolare: 

• un raro esemplare di “osso a globuli” dell’età del Bronzo nel corredo funerario della tomba di Casal Sabini ( inizi del II millennio a.C.)
• il coperchio della pisside a figure rosse del Pittore di Dario con la raffigurazione del mito di Fedra, nel corredo tombale di via Vecchia Buoncammino nel centro abitato ( 340 a.C. )
• il corredo tombale femminile di via Genova, nei pressi del Museo, con preziose oreficerie (II secolo a.C.)
• la croce in oro con pietre preziose dal sito paleocristiano di Belmonte ( VI - VII sec.)

Sono inoltre visitabili  la mostra “Preistoria del cibo. Alle  origini del pane” e la sezione tattile “Vedere con le mani”, appositamente allestita per visitatori non vedenti e ipovedenti con alcuni reperti vascolari illustrati da didascalie e pannelli introduttivi in scrittura Braille.