I vasi degli ipogei canosini sono esposti nei più importanti musei di tutto il mondo, ma soltanto a Palazzo Sinesi è possibile ammirare i corredi delle tombe arcaiche e dei ricchi ipogei ellenistici nella loro interezza e varietà.
L’esposizione attuale, rinnovata nel 2018, illustra con apparato segnaletico e didattico in italiano e inglese, uno spaccato della società canosina tra età arcaica ed ellenistica, uno dei momenti di maggior rilevanza nella millenaria storia della città.L’esposizione attuale, rinnovata nel 2018, illustra con apparato segnaletico e didattico in italiano e inglese, uno spaccato della società canosina tra età arcaica ed ellenistica, uno dei momenti di maggior rilevanza nella millenaria storia della città.
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Giorni di apertura
dal martedì alla domenica
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Orario
martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9:00-14:00 (ultimo ingresso13:15)
venerdì e sabato 15:00-20:00 (ultimo ingresso 19:15) -
Chiusura
lunedì
25 dicembre - Web Museo Archeologico di Canosa di Puglia
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Accessibilità
Non Accessibile
BREVI CENNI STORICI
Occupata sin dall’età del Bronzo, Canosa consolida la sua posizione tra VII e VI secolo a. C., fino a diventare insieme ad Arpi, uno dei centri più importanti della Daunia. Tra IV e III secolo a.C. testimonianza della sua prosperità è offerta dalle tombe a camera, utilizzate dalle famiglie dell’élite indigena, e dai loro ricchi corredi.
Alleata con Roma dal 318 a.C. subisce un lento processo di romanizzazione, divenendo nel I secolo a.C. municipio e specializzandosi nella produzione della lana. A metà del II secolo d.C., con la trasformazione in colonia, la città si dota di importanti opere pubbliche.
In età tardoantica accresce la sua preminenza in quanto sede dei governatori della provincia dioclezianea di Apulia et Calabria e di una importante diocesi. Sabino, potente guida della chiesa canosina nel pieno VI secolo, si fa promotore di un’intensa attività di costruzione e ristrutturazione di edifici di culto distribuiti intorno alla città in modo da creare una cinta protettiva.
IL PERCORSO DI VISITA
La collezione è composta da manufatti provenienti dai corredi di tombe arcaiche e ricchi ipogei ellenistici, che testimoniano usanze e mentalità della società canosina e l’elevata qualità dell’artigianato locale tra il VI ed il III secolo a.C.
Nella prima sala dell’Ariete sono esposti i vasi di produzione subgeometrica daunia realizzati a Canosa in età arcaica, rinvenuti, insieme a metalli ed ambre che attestano la presenza di scambi e commerci, nelle tombe di Vico Pasubio e via Legnano (VI – V sec. a.C.)
Nella seconda sala dei crateri trovano posto i corredi riferibili ad alcune deposizioni dell’Ipogeo di Vico san Martino (IV-II sec. a.C.) composti da ceramica apula a figure rosse e altri beni di prestigio quali armi e metalli.
Le sale successive sono dedicate al ricco corredo dell’ipogeo Varrese, una delle più importanti tombe a camera di Canosa, appartenuta per varie generazioni ad una famiglia di spicco del ceto abbiente.
DA NON PERDERE
Il corredo dell’ipogeo Varrese, una delle più importanti tombe a camera di Canosa, appartenuta per varie generazioni ad una famiglia di spicco del ceto abbiente. Tra i materiali si distinguono, oltre ai vasi apuli a figure rosse di dimensioni monumentali e riccamente figurati, un importante nucleo di vasi policromi e plastici detti canosini, decorati con elementi applicati e con immagini dipinte a tempera in vari colori, tra cui predomina il caratteristico rosa.
Dove
Via Kennedy, 18 - Canosa di Puglia
Come arrivare
- Treno: da Barletta prendere il treno regionale linea Barletta – Canosa di P. – Spinazzola.
- Aereo: l'aeroporto più vicino a Canosa di P. è qiello di Bari Palese.
- Autobus: Canosa di P. è servita dalle linee extraurbane Marino, S.T.P. e Marozzi.
Norme di visita
- Raccomandato l’uso della mascherina. Maggiori informazioni
- Vietato introdurre cibo e bevande, zaini voluminosi