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L’orto Botanico dell’Università degli studi di Palermo risale agli ultimi decenni del XVIII secolo, anno in cui fu istituita l’Accademia di Regi Studi e di conseguenza la Cattedra di “Storia naturale e Botanica”.
Nel dicembre del 1795 Giuseppe Tineo fu il primo direttore dell’Orto Botanico che si estendeva su uno spazio di 12 mila metri quadrati circa, con ingresso disposto nell’attuale via Lincoln, al Piano di Sant’Erasmo e che lo separava dalla Villa Giulia, e poi spostato successivamente nell’attuale ingresso sul fronte del nuovo complesso monumentale del Ginnasio.
L’antico giardino era diviso in quattro appezzamenti rettangolari separati da due viali ortogonali, con le collezioni ordinate da Bernardino da Ucria secondo il sistema di Linneo; corredavano l’impianto del giardino fontane e vasche fra cui, all’estremità meridionale, il magnifico Aquarium, dono dell’allora arcivescovo di Palermo, Filippo Lopez y Royo.
Il complesso monumentale vantava inoltre di un edificio centrale, il Gymnasium, sede della Schola Regia Botanices, che comprendeva la sala ottagonale per conferenze e una galleria di studio, l’Herbarium.
Il Giardino d’Inverno e la Sala Tineo risalgono alla metà del secolo XIX realizzati da Carlo Giachery.
L'Orto Botanico è considerato un museo all'aperto, al suo interno è possibile ammirare il Ficus magnolioide, l’Albero di cotone, il Bambù gigante, la Papaya, tutte piante che insieme alle altre sono corredate di targhetta identificativa che riporta il binomio scientifico, il patronimo, la classe e l’origine geografica.
L’Orto Botanico può inoltre essere schematizzato in diversi settori: il Sistema di Linneo, il Sistema di Engler, il Giardino delle Succulente, la Collinetta Mediterranea, i Settori delle Piante Medicinali e Aromatiche, quello Sperimentale e delle Piante Utili. Di particolare interesse è poi il Giardino d’inverno dove vivono la mimosa sensitiva e la pianta del caffè.
La peculiarità di questo Orto è, oggi, rappresentata dalla grande varietà di specie ospitate che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse.