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Seicento i reperti presentati, almeno duecento le opere, che dopo un'attenta campagna di studio, documentazione e restauro, saranno visibili per la prima volta. L'esposizione, che abbraccia un arco temporale di circa sei secoli (X- IV sec. a. C.), definisce un percorso di indagine che ricostruisce le fondamenta storiche di questa popolazione, la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due fertilissime pianure, quella padana nel Nord e quella campana nel Sud. Due le sezioni dell'itinerario di visita: la prima, “Gli Etruschi in Campania”, ha un carattere prettamente archeologico ed approfondisce la presenza dell'antica civiltà nel Mezzogiorno d'Italia; la seconda, “Gli Etruschi al MANN”, valorizza i materiali etrusco-italici acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli. Ad arricchire l’esposizione giunge uno straordinario gruppo di materiali dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: si tratta dell’intero corredo della celeberrima Tomba Bernardini da Palestrina (675-650 a.C.), sepoltura tra le più ricche e famose che il mondo antico ci abbia restituito, tanto da divenire un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante, epoca delle grandi rotte commerciali e degli scambi di beni di lusso su scala mediterranea.
La mostra Gli Etruschi e il MANN è a cura di Paolo Giulierini e Valentino Nizzo.
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Gli Etruschi e il MANN
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